Matteo Fato
Monitor presenta le nuove personali di Matteo Fato che vivono in due mostre, derivanti da un unico assunto: La verità è tutto ciò che abbiamo dimenticato.
Scrive, infatti, Gianni Garrera: il passato è conosciuto con una non-conoscenza. La memoria è sempre memoria della non verità, mentre la verità è tutto ciò che è stato dimenticato, perché non è possibile ricordare la verità. Nessuna forma e notizia che può accadere nella memoria è vera.
L’immagine precede la Natura? alla galleria Monitor di Roma e Gli occhi non sono carne ma stelle negli spazi della sede di Pereto.
La prima mostra procede dalla pittura da camera, fatta essenzialmente di nature morte e nature nude, la seconda è ispirata da nature vive, paesaggi, cieli, stelle. Così Fato, cercando di pitturare ciò che è stato dimenticato, si ricorda della totalità della pittura: la pittura chiusa di cose e la pittura aperta di astri, e distingue due esposizioni autonome e indipendenti, perché, come spiegava Johannes de Grocheo, non vi è un pittore unico che può dipingere simultaneamente una natura morta e un cielo stellato, ma colui che ha dipinto il cielo stellato è diverso da chi ha dipinto la natura morta. L’unità di stile non è l’unità della persona.
Perciò le due mostre sono due personali: un Matteo Fato alla galleria Monitor di Roma dal 29 settembre al 3 novembre 2023 e un Matteo Fato negli spazi di Pereto dal 20 settembre al 26 novembre 2023.
L’assunto delle mostre proviene dal filologo Gianni Garrera.