
Manuela Grandini | Qualcosa ci sta sognando
Frittelli arte contemporanea è lieta di ospitare giovedì 7 novembre, alle ore 21, il body-talk performativo multimediale Qualcosa ci sta sognando ideato e interpretato da Manuela Gandini, con musiche di Brando Barbieri, un viaggio tra arte e politica che ripercorre le dark zones dell’ultimo secolo.
Un’immersione nell’arte e nella vita dell’Europa dal 1929 ad oggi. Una lezione/azione concepita come un viaggio nel tempo tra i falsi dèi del Novecento, gli spettri del Nazismo, la costruzione di un nuovo feroce linguaggio e le visioni surrealiste.
Da un lato l’estetica esoterica del potere nero, omologatore e totalitario, dall’altro la magia bianca dell’arte visionaria dell’inconscio. Il “trip” giunge sino ai rituali contemporanei, all’abbattimento dei monumenti e a una presunta, quanto improbabile, attuale “morte dell’arte” o “nascita” di una visione alternativa all’antropocentrismo.
Un’incursione nella dark zone della nostra storia attraverso gli occhi spenti di figure grigie come Joseph Goebbels con le sue strategie propagandistiche, e di vulcaniche artiste/i come Lee Miller, Marina Abramović, Alejandro Jodorowsky, Bo Zheng, Romeo Castellucci, Piero della Francesca, Bartolina Xixa…