Lina Pallotta – Porpora, San Bartolomeo in Galdo, 2018. Courtesy l’Artista e Baleno International

Luogo

Associazione Culturale Il Frantoio
Piazza della Provvidenza, 10 - Capalbio (GR)

Categorie

Data

Giu 21 2025 - Lug 27 2025
In corso...

Ora

19:00

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Mostra

Lina Palotta | Get closer if you can

L’Associazione Il Frantoio di Capalbio presenta Get Closer If You Can, la mostra di Lina Pallotta a cura di Davide Sarchioni, che inaugura sabato 21 giugno alle ore 19:00 presso la Galleria Il Frantoio, aprendo la stagione espositiva 2025. La mostra è patrocinata dal Comune di Capalbio, promossa da Fondazione Capalbio ed è organizzata in collaborazione con Baleno International di Roma.

Il titolo Get Closer If You Can richiama la particolare modalità con cui Lina Pallotta si avvicina alla fotografia e al soggetto, rifiutando la distanza documentaristica e impersonale per immergersi profondamente nelle esperienze, nei legami, nelle emozioni delle persone ritratte e nell’ambiente legato ad esse. Il suo sguardo non è mai neutro o distaccato, ma intensamente partecipe, empatico, intimo, pur mantenendo un rigore formale lucido e consapevole. Lo stesso titolo risuona anche come un’esortazione, un monito rivolto al pubblico: un invito a cercare di avvicinarsi — se si è capaci — alla quotidianità e anche alla complessità stratificata della comunità LGBTQI+, e in particolare alle vite delle persone transgender superando stereotipi e pregiudizi contro ogni forma di discriminazione, per riaffermare il riconoscimento pieno della dignità, dell’identità e dei diritti di ogni persona.

Il senso profondo della pratica dell’artista si riflette in una sua dichiarazione:

“Con la fotografia non esploro la distanza, ma anzi cerco di afferrare sentire e mostrare ciò che è là fuori – scrive. È nel caos delle emozioni, nel disordine effimero e imperfetto della vita personale che fugaci e mutevoli momenti di verità prendono forma. E, tra gli interstizi dei segni e simulacri della contemporaneità, spero si insinui la gioia della solidarietà e una timida sovversione”.

In mostra una selezione di 32 fotografie rigorosamente in bianco e nero, tratte da tre differenti nuclei di immagini scattate tra Bologna, Napoli e Roma dal 1991 al 2018, che ritraggono prevalentemente Porpora Marcasciano, Valerie Taccarelli e Loredana Rossi, tre amiche e figure chiave del movimento transessuale e transgender italiano, testimoni di un lungo sodalizio umano e artistico con Pallotta. Un rapporto fondato anzitutto su un’amicizia profonda e una condivisione di vita quotidiana e di militanza che si è trasformato nel tempo in un legame indissolubile.

Porpora si racconta attraverso lo sguardo complice di un’amica, quello di Lina Pallotta che ha saputo accogliere e custodire ogni frammento di vita, dall’intimità dei gesti, agli ambienti familiari, alle persone – come Marco, Ciro e Marcella, ma anche Roberta e Lucrezia, Lulù e Veronica – restituendoli con rispetto e coerenza. Pallotta non è un’osservatrice esterna, ma partecipe di quel vissuto e così Porpora appare non soltanto come figura emblematica della lotta trans, ma anche come corpo vulnerabile immerso in una rete affettiva che attraversa il tempo.

Allo stesso modo, quelli di Valerie e Loredana sono ritratti intensi, partecipati, frutto di una relazione autentica che Pallotta ha immortalato con quella sensibilità e attenzione che da oltre trent’anni caratterizza la sua pratica artistica che consente alle immagini di raccontare senza violare. I ritratti oscillano tra la dimensione privata e quella pubblica, mostrando come l’identità sia un processo in divenire, e si caricano di una peculiare forza espressiva e altamente suggestiva diventando gli emblemi di una resistenza quotidiana, urgente e poetica. Ad essi sono associati dettagli di interni domestici, paesaggi naturali e vedute urbane che, quale parte integrante della narrazione, si distinguono per la loro capacità evocativa nel restituire la densità emotiva di luoghi carichi di segni ed esperienze sedimentate che si intrecciano inscindibilmente con le storie e i corpi delle persone ritratte dall’artista.

La fotografia di Pallotta sfugge alla pura rappresentazione poiché non cerca la posa, non si affida all’estetica del sensazionalismo, non costruisce la scena. Al contrario, sono immagini sottratte all’incoscienza dell’attimo, scatti in movimento, immediati e talvolta sfocati, attraversati da un’urgenza vitale che ne costituisce l’essenza e il valore più autentico. Ogni scatto è un frammento di esistenza: non una semplice testimonianza, ma una presenza viva, instabile, che ci interpella. Pallotta si muove ai margini della rappresentazione mediatica, ne rifiuta i codici e le ideologie, per restituire sprazzi di verità — talvolta scomode, talvolta struggenti — che toccano corde profonde, sul piano umano prima ancora che politico, raccontando storie personali e collettive insieme, come quelle di Porpora, Valerie, Loredana, ma anche quelle di tante altre persone che hanno vissuto il peso della marginalità e il coraggio della rivendicazione. Le immagini costruiscono una narrazione fluida e articolata che passa attraverso il corpo, l’identità e la memoria e che, frutto di un’alleanza profonda tra fotografa e soggetto, trasforma la poesia dell’ordinario in un messaggio politico.

La sua è una ricerca radicale che si muove in una zona liminale tra intimità e narrazione sociale e sovverte i codici del fotogiornalismo tradizionale restituendo uno sguardo soggettivo,  partecipe, necessario, capace di aprire spazi di consapevolezza.

Gli scatti selezionati hanno avuto un importante percorso espositivo e alcuni di essi sono conservati in musei e collezioni pubbliche, tra cui il Centro per l’Arte Contemporanea Luigi Pecci (Prato), la Fondazione Paul Thorel (Napoli), le Gallerie d’Italia (Napoli), la Collezione Farnesina (Roma), oltre a collezioni private in Italia e all’estero.

Get Closer If You Can non è soltanto un’esposizione di foto, ma un invito a guardare  davvero, a mettersi in discussione, a entrare in relazione. Perché avvicinarsi, se si può, è il primo passo verso la comprensione.

La mostra è resa possibile grazie alla visione dell’imprenditore e mecenate Lorenzo Bassetti.

Sarà disponibile il volume “Porpora” di Lina Pallotta, edito da Nero Editions, Roma, 2023.

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