ARCO Lisboa
Liza Dieckwisch -Untitled, 2024, tessuto (stampato), silicone e pigmento, 360x340cm. Credits: Gerald Ulmann

Luogo

Fondazione Pastificio Cerere

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Data

Mag 06 2025 - Giu 11 2025
In corso...

Ora

18:00

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Mostra

Laura White e Liza Dieckwisch | KNEAD

La Fondazione Pastificio Cerere e l’Accademia Tedesca Roma Villa Massimo sono liete di annunciare l’opening, martedì 6 maggio, di KNEAD, mostra bipersonale delle artiste Laura White e Liza Dieckwisch, accompagnata da un testo di Julia Draganović. La mostra sarà aperta al pubblico da mercoledì 7 maggio a mercoledì 11 giugno 2025.

Sia White che Dieckwisch pongono il cibo al centro della loro pratica artistica. Mentre il lavoro di White è radicato nella scultura e quello di Dieckwisch nella pittura, i loro approcci – sebbene visivamente distinti – sono accomunati da un profondo interesse nei confronti del cibo, sia come materiale che come ispirazione concettuale.

Durante le loro residenze a Roma dal settembre 2022 al luglio 2023 – Liza presso l’Accademia Tedesca Roma Villa Massimo e Laura presso la British School at Rome – le artiste hanno sviluppato un dialogo creativo incentrato sulla sperimentazione culinaria. Si sono spesso incontrate per cucinare insieme, utilizzando la loro sensibilità artistica per i materiali, con il fine di esplorare tecniche di preparazione culinarie sia tradizionali che innovative.

Dalla preparazione di prelibatezze italiane come le sfogliatelle e il castagnaccio alla lavorazione delle interiora di agnello per la coratella e le salsicce, la loro collaborazione ha reso più labili i confini tra cucina e arte.

Nonostante questo processo condiviso, ciascuna artista si avvicina al cibo da una prospettiva unica. White è interessata alle proprietà fisiche e tattili degli ingredienti, includendo gesti corporei – arrotolare, impastare e affettare – nella sua esplorazione artistica. Dieckwisch, invece, percepisce il cibo come un’entità visiva, scattando fotografie intime e ravvicinate del miele che cola o della pasta che lievita, e utilizzandole poi come base per i suoi dipinti.

In occasione della mostra presso la Fondazione Pastificio Cerere, Liza Dieckwisch presenta una nuova serie di dipinti ispirati a fotografie di vari impasti romani. Le masse di pasta sono rappresentate dall’artista con i colori nero e viola e la loro consistenza è a metà tra il solido e il liquido. Sono strette da mani che sembrano assorbire i colori del soffitto in legno, relazionandosi così con lo spazio espositivo. Le fotografie sono stampate su un tessuto morbido e vengono rielaborate da Dieckwisch direttamente nello spazio espositivo, espandendole in composizioni pittoriche con silicone e pigmenti, in cui le proprietà fluide dell’impasto si riflettono in tutti gli elementi. Il risultato è un’installazione che si apre nello spazio e mette in discussione i mezzi classici della pittura.

Allo stesso modo, Laura White crea un’installazione site-specific cheindaga la pasta come mezzo scultoreo. L’installazione prevede una piattaforma che attraversa il centro dello spazio, intrecciandosi tra i pilastri. Le sue sculture di pasta occupano e abitano questa struttura rialzata, a volte cadendo sui bordi. Pieghe e increspature di pasta si muovono sulla superficie con un senso di urgenza, alcune dividendosi o rompendosi. Questi frammenti, diversi per dimensione e forma, evocano i resti di qualcosa che un tempo era intero, come le rovine di una grande struttura. I pezzi appaiono allo stesso tempo carnosi e lapidei, e ricordano i frammenti di marmo di una scultura barocca, sembrando allo stesso tempo morti e vivi. Fanno pensare alle interiora di un animale, alla pelle di un corpo umano o anche a tagli di carne marmorizzati esposti in una macelleria. Ispirandosi al concetto di Gian Lorenzo Bernini di rendere la pietra morbida come una pasta, White crea un ponte tra il quotidiano e il monumentale, permettendo al movimento e alla resistenza del materiale di guidare il suo processo artistico.

Tornate a Roma per questa mostra, le artiste hanno creato un’esperienza immersiva all’interno di uno spazio che si allinea perfettamente con i temi di cibo, materialità e trasformazione. Attraverso il suo profondo legame con il cibo e la storia e grazie alle sue caratteristiche architettoniche, che consentono di realizzare opere sia a parete che a pavimento, la Fondazione Pastificio Cerere rappresenta l’ambiente ideale per l’evoluzione della loro collaborazione. Inoltre, rafforza il forte sodalizio delle artiste con la città di Roma, dove hanno sviluppato la loro ricerca dal 2022 al 2023.

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