Arco Madrid 2025

Luogo

BLU Spazio delle Arti
Roma
Categorie

Data

Feb 07 2025 - Mar 02 2025
Evento passato

Ora

19:00 - 20:00

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JUST A PLAY | Monica Giovinazzi

JUST A PLAY è la project room di Monica Giovinazzi, curata da Barbara Pavan, che inaugura venerdì 7 febbraio 2025 (ore 19) a BLU Spazio delle Arti a Roma, frutto della ricerca degli ultimi anni, in cui l’artista ha affrontato ed indagato la sottovalutazione di meccanismi e sistemi manipolatori che permeano la nostra epoca ipertecnologica e globalizzata e di cui sembrano sfuggirne ampiezza e profondità.

La manipolazione degli individui è oggi tanto più pervasiva quanto meno la si percepisce. Nell’era dell’iperconnessione e della tecnologia essa trova forme sempre più sofisticate, subdole e, pertanto, pericolose, per consolidarsi nelle vite degli individui, delle comunità, della società globale sfruttando proprio le reti virtuali e reali attraverso cui passano e arrivano capillarmente dati e informazioni insieme alla loro distorsione, pianificazione e strumentalizzazione che trasformano potenzialmente ciascuno di noi in un soggetto passivo, incapace di opporsi a questo intricato – e dorato – sistema di condizionamento.

Particolarmente abietta la manipolazione che colpisce l’infanzia: le persone piccole sono prive di strumenti per difendersi e vengono catapultate in un mondo che genera e costruisce artificialmente i loro desideri per poi sfruttarne le speranze e le aspettative. Sottoposti a un incessante bombardamento di immagini illusorie, a una sovrapposizione mistificatoria di virtuale e reale, all’apologia di falsi miti che si estendono dal dominio al consumo, i loro spazi di libertà si restringono progressivamente, soffocati da un sistema che trova complicità nelle figure e nelle istituzioni tradizionalmente deputate a proteggerli, a tutelarli e salvaguardarne uno sviluppo sano e consapevole, rispettoso dell’individualità e dell’autenticità di ognuno.

La project room è articolata in tre grandi installazioni site specific che trasformano lo spazio in un ambiente immersivo e destabilizzante, in cui il familiare si mescola al disturbante in cui il visitatore non può rimanere estraneo né passivo: ognuno è chiamato a confrontarsi con le ambiguità e le contraddizioni di un sistema che colpisce i più fragili, rendendo tutti complici di un gioco crudele e senza regole.

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