
IMAGINA a Soriano nel Cimino (Vt)
Dopo la XXVII Biennale di Gubbio, il format itinerante IMAGINA viene ospitato a Soriano nel Cimino (Vt) nelle sedi di Castello Orsini e Palazzo Chigi Albani. Il progetto, ideato da Spazio Taverna, è legato alla riattivazione del genius loci di territori culturalmente rilevanti attraverso il linguaggio dell’arte contemporanea e la visione di giovani artisti e artiste, con l’obiettivo di offrire a cittadini e visitatori uno sguardo diverso sul proprio passato e nei confronti di luoghi spesso lontani dall’attenzione.
L’edizione 2025, a cura di Chiara Lorenzetti e dal titolo 1 grado di separazione, vede coinvolti 8 artisti/e under 30 chiamati a cogliere l’identità del luogo nella sua natura più autentica e restituirla con opere altrettanto dirette, portando il rapporto tra spazio-opera-pubblico al massimo grado di vicinanza. Nell’arco del progetto e durante la settimana di residenza in loco, gli artisti e le artiste hanno potuto conoscere e collaborare con saperi artigianali e realtà industriali in un’ottica di riattivazione e contaminazione con le energie attive sul campo.
IMAGINA 2025 è promosso dal Comune di Soriano nel Cimino, con il sostegno di l’Azienda Speciale SAM.
Castello Orsini
Il cuore della mostra è il terzo piano del Castello Orsini, un tempo adibito a carcere, che per l’occasione verrà riaperto al pubblico per la prima volta dopo più di 30 anni. Le opere all’interno delle celle dialogano tuttecon lo spazio, le energie e le suggestioni del luogo proponendo 4 lavori ambientali e immersivi ingrado di trasportare totalmente il visitatore all’interno dell’immaginario dell’artista. Gli altri 4 interventiindagano maggiormente il rapporto dialettico tra l’interno e l’esterno, la città e il territorio, portando un segno dal Castello Orsini a Palazzo Chigi.
Palazzo Chigi Albani
Accanto alla sezione ospitata nel castello, i 4 artisti legati al rapporto con il territorio circostante sottolineano con ulteriori rimandi scultorei gli spazi di Palazzo Chigi Albani. Queste punteggiature suggeriscono unarelazione – visiva, ma non solo – tra i due edifici principali della città, in un gioco di sguardi e connessioni.
Grazie alle opere, il pubblico viene invitato ad assumere un’attitudine attiva nel tentativo di riconnettere i punti distanti nello spazio e nel tempo. Va così a costituirsi una rete fatta di opere, luoghi, persone e storie da conoscere in un movimento intraprendente che dal nucleo della mostra e della città porta verso l’esterno e viceversa.
Gli artisti e le artiste
Roberta Argenta, Martina Biolo, Paola Boscaini, Satya Forte, Edoardo Ongarato, Abdel Karim Ougri, Caterina Sammartino, Tommaso Silvestroni.