Gabriele Di Matteo: L’enigma del cieco (The Blind Puzzle)
The Gallery Apart è orgogliosa di annunciare la rappresentanza di Gabriele Di Matteo, in collaborazione con Wizard Gallery Milano, a cui dedica la personale di apertura della stagione 2024/25. Presente in primarie collezioni pubbliche e private europee, Di Matteo torna a Roma a breve distanza dalla significativa presenza al MAXXI – Museo Nazionale del XXI secolo nella mostra Fuori tutto tenutasi tra giugno 2023 e marzo dell’anno successivo.
L’enigma del cieco è il titolo concepito dall’artista, in piena continuità con la sua pluridecennale ricerca intornoal tema dell’immagine in tutte le sue articolazioni, dalla creazione alla fruizione, dalla veicolazione
all’attribuzione di senso, e quindi anche alla sua assenza dovuta all’impossibilità o alla non volontà di vedere.
Non è un caso che figura di riferimento del pensiero e della poetica di Di Matteo (nonché oggetto di una sua celebre serie di ripetuti ritratti del poeta) è Jorge Luis Borges, divenuto cieco senza che ciò gli impedisse di
svolgere appieno la sua attività, così incarnando la figura del filosofo che anela alla cecità per poter vedere con lo sguardo interiore. Ecco allora una prima presenza di opere tratte dal ciclo Blind Puzzles (2023), composti da tessere tutte dipinte di grigio tali da configurare uno sforzo epico di risoluzione per giungere al risultato finale, il monocromo, che richiama precedenti che nella storia dell’arte hanno segnato il passaggio all’assenza dell’immagine.
La storia dell’arte è un ulteriore immancabile ingrediente della ricerca dell’artista. In passato è accaduto, con modalità e significati diversi, con Duchamp, con Pollock e con tanti altri trattati come protagonisti della Storia al pari di grandi uomini politici, scienziati, scrittori. Anche per questa mostra Di Matteo chiama in causa un grande artista italiano, Giorgio Morandi, di cui ha selezionato un nucleo di opere che ha riprodotto in tutti i dettagli (dalle singole pennellate dello sfondo, ai colori, persino alle cornici) tranne uno: le bottiglie o i vasi o i mazzi di fiori oggetto dei dipinti originari. Di nuovo entrano in gioco concetti cari all’artista: da una parte copia, ripetizione, riproduzione; dall’altra detournement, spiazzamento, mise en abyme. I primi sono per Di Matteo delle modalità narrative che, riproponendosi uguali a se stesse, gli consentono di affermare con assertività il suo punto di vista, senza però, trattandosi di pittura che non sarà mai ripetizione identica, avere la pretesa della verità assoluta. Le diverse forme di spiazzamento, invece, consentono a Di Matteo di relativizzare la dimensione temporale, attraverso il ricorso ad immagini dalla forte carica nostalgica che sbiadiscono i confini tra passato, presente e futuro.
D’altronde il rapporto tra creazione e tempo è presente già nella scelta di campo dell’artista a favore della
pittura, nonché nella sua pulsione alla reiterazione. Malgrado l’incredibile perizia tecnica che caratterizza i
dipinti che Di Matteo realizza di sua mano, la possibilità di copiare e di riprodurre, che lo ha spinto a riconoscere come proprie le opere che commissiona a pittori commerciali e a pittori copisti, attesta l’attitudine del tempo a dilatarsi a dismisura. Della considerazione alta dell’incidere del tempo è testimonianza la scritta (un ready made tratto da una vecchia pubblicità di orologi) che Di Matteo ha voluto realizzare su preziosa foglia d’oro: “La misura del tempo è arte svizzera” (2024).
Alla cecità, vero perno attorno cui ruota l’intera mostra, fanno riferimento altri due cicli di opere: Les visiteuses de Lyon (celles qui ont vu Borges) (1999), ritratti ripetuti di due visitatrici della mostra dedicata ai dipinti-ritratto di Borges in cui lo scrittore è raffigurato con gli occhi chiusi; e due fotografie tratte dalla serie The Blind Man (1998), dove Di Matteo ha fotografato alcuni critici d’arte anch’essi con gli occhi chiusi collocandoli davanti a sfondi immaginifici. Come si coniuga l’aspirazione alla cecità con il ruolo di critico? Risponde Sergio Risaliti: “Il critico è come un cieco a cui un chiaroveggente ha ridato la vita e la vista”*.
*Sergio Risaliti, Jorge Luis Borges, the blind man librarian, and other considerations on the theme of the clairvoyant and the dark night, in Gabriele Di Matteo, The Blind Man, 1998, Ed. Bibliothèque municipale de Lyon.
SCHEDA INFORMATIVA
MOSTRA: Gabriele Di Matteo – L’enigma del cieco
LUOGO: The Gallery Apart – Via Francesco Negri, 43, Roma
INAUGURAZIONE: 20.09.2024
DURATA MOSTRA: 21.09.2024 – 30.11.2024
ORARI MOSTRA: dal martedì al sabato 15.00 – 19.00 e su appuntamento
INFORMAZIONI: The Gallery Apart – tel. 0668809863 – info@thegalleryapart.it – www.thegalleryapart.it
GABRIELE DI MATTEO:
Nato a Torre del Greco nel 1957. Vive e lavora a Milano (I). Con lo pseudonimo di Armando Della Vittoria
fonda a Napoli nel 1992 la rivista E il topo di cui assume la carica di direttore. Attiva tra il 1992 e il 1996,
la rivista ha conosciuto una interruzione di 12 anni per poi riprendere le pubblicazioni. Nel 2023 la storia
della rivista è stata oggetto di una antologia curata da viaindustriae publishing ed edita da a+mbookstore.
PRINCIPALI MOSTRE PERSONALI SELEZIONATE:
Biennale TIME GRAVITY, Cheng Du, Cina (2023); FUORI TUTTO, MAXXI Museo Nazionale delle Arti del XXI
secolo, Roma (2023); E IL TOPO, Museo Madre, Napoli (2023); The World’s Game: Fútbol and
Contemporary Art, Pérez Art Museum, Miami; Les mondes inverses, BPS22 Museum, Charleroi (2018); PerFormare, Museo Madre, Napoli (2015); Rewind, Museo del 900 Castel Sant’Elmo, Napoli (2015);
NOUVELLES IMPRESSIONS DE RAYMOND ROUSSEL, Palais de Tokio, Parigi (2013); China Made in Italy,
MAMCO Musée d’Art Moderne et Contemporain de Gèneve, (2013); Carta Bianca, Museo Villa Croce,
Genova (2012); The Global Contemporary. Art Worlds After 1989, ZKM, Zentrum Für Kunst und Medien,
Karlsruhe (2011); Il bel paese dell’arte, GAMEC, Bergamo (2011); Seconde Main, MAM Musée d’Art
Moderne de la Ville de Paris, Parigi (2011); Là où je suis n’existe pas, Musée d’Art Moderne et
Contemporain de Toulouse, Toulouse (2009); China Made in Italy, ART UNLIMITED, Basel (2009); History
Stripped Bare, Swiss Institute New York (2005); Le peintre salue la mer, FRAC Languedoc-Roussillon (2005);
MAMCO Ginevra, (2004); Voyage sur la Terre, FRAC Bretagne (2003); Gabriele Di Matteo, Le Grand Cafe,
Saint Nazaire, (2003); Il Prestigiatore, FRAC Limousine (2003); The blind Man, Bibliothèque municipal de
Lyon, (1998).
COLLEZIONI PUBBLICHE
Museo MAC, Lissone
Museo MADRE, Napoli
Museo Perez, Miami
BPS 22, Charlerroi, Belgio
Museo del 900, Castel sant’Elmo, Napoli
MAMCO, Musée d’Art Moderne et Contemporain, Genève
FRAC Bretagne, Rennes
FRAC Occitanie Montpellier
FRAC-Artothèque Nouvelle-Aquitaine, Limoges
FRAC Rhône-Alpes, Lyon
ARTOTHÈQUE, Lyon
PAC, Milano