Tomaso Binga, Oggi Spose, 1977 gelatin silver prints, (photo Roberto Bossaglia) 24 x 18 cm

Luogo

Fondazione Sabe per l'arte
Via Giovanni Pascoli, 31 - Ravenna

Data

Ott 05 2024 - Dic 15 2024
In corso...

Ora

11:00 - 19:00

Etichette

Fotografia,
Mostra

FOTOGRAFIA E FEMMINISMI. Storie e immagini dalla Collezione Donata Pizzi

Sabato 5 ottobre 2024 la Fondazione Sabe per l’arte presenta FOTOGRAFIA E
FEMMINISMI. Storie e immagini dalla Collezione Donata Pizzi
, mostra collettiva a cura di Federica Muzzarelli, realizzata in collaborazione con il Gruppo di Ricerca FAF/Dipartimento delle Arti, Università di Bologna, all’interno del Progetto PRIN 2020 “La Fotografia Femminista Italiana”.
Fondazione Sabe per l’arte, nata nel 2021 quale punto di riferimento per la promozione e la diffusione
dell’arte contemporanea, con una particolare attenzione alla scultura, nel 2024 si è aperta infatti alla
fotografia esplorando le sue relazioni con la ricerca plastica, il paesaggio e lo spazio, fisico e mentale. Il
suo programma espositivo ha ottenuto il patrocinio del Dipartimento di Beni Culturali dell’Università di
Bologna – Campus di Ravenna ed è realizzato in collaborazione con l’Accademia di Belle Arti di
Ravenna.
A partire da una selezione di immagini provenienti dalla Collezione Donata Pizzi, la mostra
FOTOGRAFIA E FEMMINISMI mette in dialogo il lavoro di diverse generazioni di fotografe e artiste
operanti nel panorama italiano degli ultimi cinquant’anni. In particolare, la collettiva focalizza la
persistenza ideale, l’eredità culturale e, insieme, lo sviluppo e i mutamenti dell’immagine e della
presenza delle donne attraverso gli snodi offerti da quattro nuclei tematici principali: Album di famiglia,
Identità di genere, Stereotipi e spazi domestici, Ruoli e censure sociali.
Lo fa accostando, secondo un
montaggio parallelo che ne rivela concretamente continuità e dissonanze, i lavori di artiste storicizzate
quali Liliana Barchiesi, Lisetta Carmi, Lucia Marcucci, Paola Mattioli e Tomaso Binga, a quelli di
Martina Della Valle, Giulia Iacolutti, Moira Ricci, Alessandra Spranzi e Alba Zari. Ma la mostra è
anche un racconto nel racconto: quello di un’iniziativa pionieristica e lungimirante che ha portato
Donata Pizzi a iniziare un percorso di valorizzazione del lavoro delle donne artiste e fotografe italiane
che oggi assume i contorni di un patrimonio storico e culturale eccezionale. Completano la mostra una
riproduzione anastatica di alcune maquette dell’iconico volume collettivo femminista Ci vediamo
mercoledì. Gli altri giorni ci immaginiamo
(1978), e una selezione di pubblicazioni e cataloghi che
tracciano la storia espositiva e progettuale della Collezione Donata Pizzi.
 

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