Eric Michel | SEGNO
ChorAsis – lo Spazio della Visione presenta il nuovo progetto espositivo SEGNO la mostra personale di Eric Michel domenica 1 dicembre 2024.
SEGNO è il progetto che l’artista Eric Michel, nato ad Aix-en-Provence e residente a Parigi, ha realizzato in Toscana, con il patrocinio dell’Istitut Français di Firenze, presso gli spazi della storica villa Rospigliosi di Prato per ChorAsis-Lo Spazio della Visione, associazione impegnata dal 2019 nella produzione e promozione di forme di arte contemporanea attraverso percorsi site specific.
SEGNO, in mostra dal 1 dicembre 2024 al 12 gennaio 2025, nasce da sopralluoghi e intervallati periodi di residenza vissuti dall’artista presso l’antica dimora nobiliare. L’esposizione è il risultato creatosi dal contatto diretto con il verde degli ulivi, di un bosco, di un giardino di limoni, con gli armoniosi spazi monumentali decorati e quelli rurali e produttivi, con gli elementi della storia e un presente umano cercato nelle relazioni e negli incontri. Una osservazione attenta del circostante scandita dallo scorrere del tempo letto attraverso la diffusione della luce.
Il progetto ha avuto inizio in Francia, dove l’artista ha rintracciato e custodito i primi innovativi sette numeri della rivista italiana Segno che, portati gelosamente con sé per la propria esperienza di soggiorno in toscana, sono divenuti la fotografia per raccontare la realtà del luogo e dei giorni trascorsi.
Scrive Eric Michel: “Da molti anni il mio lavoro si concentra sull’esplorazione del confine tra materiale e immateriale, in un approccio multimediale che ruota principalmente intorno al linguaggio della luce. A Villa Rospigliosi ho voluto proseguire questa esplorazione dell’emergere dell’immagine, il segno degli abbecedari della nostra infanzia”.
Da queste premesse la restituzione dell’artista è una coerente scelta di mezzi espressivi a lui cari, l’uso fotografico, installazioni neon, pitture, cianotipie, dorature. Utilizzo di antiche polaroid, recupero di elementi naturali raccolti nel bosco o di sentimentali oggetti abbandonati e da lui prelevati dagli ambienti appartati o vissuti dalla famiglia Rospigliosi che qui abita: tv grammofoni radio cornici chiavi.
Nei tre ambienti espositivi il segno performativo di un neon, il segno di alcune opere luminose, il segno mistico della foglia d’oro. Il segno di delicate forme naturali impresse dalla forza del sole e su differenti forme e dimensioni monocromie dipinte restituiscono passaggi ed estratti di luce diffusa, testimonianza pittorica delle variazioni cromatiche del cielo italiano. Declinano raccontando lo scorrere diurno e notturno. Ettore Spalletti il chiaro riferimento. Metafora di questi segni sono la memoria e il tempo, fisico umano etereo.Un testo con riflessioni dell’artista accompagna la mostra unitamente ad alcuni versi poetici di Fabio Massimo Faggi.