Luogo

Fondazione Alda Fendi - Esperimenti
Via dei Cerchi 21, Roma

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Data

Apr 15 2021 - Lug 15 2021
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Mostra

DANTE. In a private dream of Raffaele Curi

Rhinoceros gallery con Fondazione Alda Fendi – Esperimenti e con l’Accademia della Crusca celebrano Dante con la mostra DANTE. In a private dream of Raffaele Curi intrecciando il progetto fotografico EverAfter di Claudia Rogge e l’installazione multimediale di Raffaele Curi nel palazzo rhinoceros, ideato da Alda Fendi e progettato da Jean Nouvel in via dei cerchi 19 a Roma. L’evento viene presentato, su inviti, giovedì 15 aprile e dal giorno successivo la galleria si apre al pubblico su prenotazione. L’ingresso è gratuito.

Cardine del progetto su Dante Alighieri è la mostra EverAfter di fotografie di grandi dimensioni dell’artista tedesca Claudia Rogge, che rhinoceros presenta al pubblico per la prima volta a Roma negli spazi commerciali della sua galleria. Nata a Düsseldorf in Germania nel 1968, Claudia Rogge realizza nel 2011 la serie di lavori che dà il titolo alla mostra ispirandosi proprio alla Divina Commedia e rappresentando i tre regni dell’oltretomba dantesco, Inferno, Purgatorio e Paradiso, in un’accezione personale e contemporanea. I visitatori vengono posti di fronte a immagini visionarie che sembrano ispirate alla pittura antica; sono scene complesse e di grande impatto visivo, animate da decine di figure affastellate le une sulle altre, corpi nudi che si contorcono o si elevano a seconda della cantica immaginata dall’artista.

La tecnica che Claudia Rogge adotta per la realizzazione di queste opere di impianto fortemente teatrale è peculiare e prevede la messa in posa e lo scatto di decine di fotografie singole, tante quanti sono i protagonisti dell’immagine, che vengono in un secondo momento composte attraverso un corposo lavoro di elaborazione digitale in modo da articolarsi in un’unica imponente visione, sontuosa nella sua ricercata architettura visiva. Sia nella forma che nel contenuto, la ricchezza di questo racconto per immagini pone nelle intenzioni dell’artista domande profonde sulla fede in una società occidentale sempre più secolarizzata.

In mostra si possono ammirare anche alcune opere della serie Rapport sempre di Claudia Rogge del 2005: si tratta di ritratti di giovani figure femminili che, attraverso l’elaborazione digitale, si moltiplicano all’infinito. I volti delle protagoniste sono quasi sempre celati e anche laddove siano visibili rimangono tuttavia inespressivi, disumanizzati, senza per questo in nessun modo sminuire la bellezza dei corpi contemplati e l’armonia della composizione. L’individuo per Rogge diventa massa, assurgendo a puro valore estetico, senza alcun intento ideologico né didascalico.

Il percorso fotografico di Claudia Rogge si va a intrecciare con un articolato viaggio installativo all’interno degli spazi espositivi. DANTE. In a private dream of Raffaele Curi è il nome dell’intervento immaginato dal direttore artistico della Fondazione Alda Fendi – Esperimenti che mescola suggestioni polisensoriali e propone nelle sale di rhinoceros gallery una rilettura inedita e originale della selva dei suicidi descritta da Alighieri nel Canto XIII dell’Inferno. A cosa corrisponderebbe nel mondo di oggi il bosco tenebroso e caratterizzato da rami contorti e irti di spine, che viene cantato dal Sommo Poeta? La risposta viene trovata nelle foreste pietrificate dei disastri nucleari del Ventesimo secolo. È un’opera rock su un Dante radioattivo quella immaginata da Raffaele Curi, che impernia la sua riflessione sulle tematiche ambientali ed ecologiche sempre più care alle nuove generazioni, attente a un uso responsabile e sostenibile delle risorse naturali e a contenere i danni provocati dall’uomo sulla vita del pianeta.

Così, dopo aver visto la mostra di Claudia Rogge, si passa all’interno di una stanza buia in cui si snoda un percorso obbligato, non lineare, che i visitatori sono invitati a compiere lasciandosi avvolgere da una grande installazione multimediale. Lo spazio di questo incubo dantesco è scandito dalla presenza dei monitor che scendono dal soffitto ad altezze diverse, diffondendo una luce fioca e spettrale su quella che appare come una foresta elettronica in cui perdersi. I monitor sono sintonizzati sulle quattro città radioattive di Chernobyl, Hiroshima, Sellafield e Harrisburg, madide di musica elettronica che costituisce la colonna sonora di questo Inferno contemporaneo, suonata a volume altissimo. Le diverse stimolazioni concorrono alla tessitura di un’unica avvolgente esperienza di grande impatto emotivo e sconsigliata a chi soffre di claustrofobia, a suggello della quale campeggia il verso dantesco, quasi un monito, pronunciato da Pier delle Vigne: “Uomini fummo, e or siam fatti sterpi”.

In netto contrasto con la gravità di toni dell’Inferno, al livello superiore dello spazio espositivo l’atmosfera si fa più lieve e rarefatta, nell’esperienza di un’intima visione del Paradiso che rende omaggio ad Alighieri attraverso l’opera del pittore toscano Giovanni di Paolo di Grazia, nato nel 1398 e morto nel 1482. L’installazione multimediale, fruibile per uno spettatore alla volta, costruisce un vero e proprio spazio celestiale. All’interno di esso, la riproduzione di una celebre miniatura del maestro senese che illustra le tappe finali del viaggio di Dante in compagnia di Beatrice, tratta dal Manoscritto Yates Thompson 36 conservato presso la British Library di Londra, campeggia su monitor e lightbox in un trionfo di luce. L’intero ambiente è rischiarato da una forte illuminazione dorata che avvolge, abbraccia e quasi abbaglia i visitatori, accompagnandoli con le esili e lievi sonorità dei Denmark+Winter.

L’Accademia della Crusca, in un cortocircuito tra social network e schermi della mostra, propone all’interno di rhinoceros gallery la sua iniziativa La parola di Dante fresca di giornata, ovvero un florilegio di espressioni comuni e di neologismi, latinismi, onomatopee dantesche, un patrimonio lessicale che dimostra l’infinita ricchezza e vitalità dell’italiano attraverso i secoli. Una parola al giorno, accompagnata da un breve commento e dalla citazione dantesca da cui è tratta, esce dai libri e viene proposta dall’Accademia della Crusca sul suo profilo Instagram, a cui viene dedicato uno spazio speciale anche in mostra, proposta ai visitatori all’interno di una delle architetture del palazzo, progettata da Jean Nouvel, accompagnata da letture dantesche.

Per DANTE. In a private dream of Raffaele Curi il testo critico è curato da Vittorio Sgarbi.


DANTE. In a private dream of Raffaele Curi

Claudia Rogge, Raffaele Curi

Mostra | dal 15 aprile al 15 luglio 2021 – rhinoceros gallery via dei Cerchi 19 Roma

Dal martedì alla domenica 11.00 – 20.00, ingresso gratuito. È necessaria la prenotazione. Info (+39) 340.6430435 info@rhinocerosgallery.com

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