Luogo

Galleria Nazionale delle Marche
Urbino

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Data

Nov 26 2021 - Mar 27 2022
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Mostra

Città di Dio. Città degli uomini. Architetture dantesche e utopie urbane.

Venerdì 26 novembre, alle ore 11.00, avranno luogo la conferenza stampa e la visita in anteprima della mostra Città di Dio. Città degli uomini. Architetture dantesche e utopie urbane, a cura di Luigi Gallo e Luca Molinari, presso la Galleria Nazionale delle Marche | Palazzo Ducale di Urbino. La mostra, che si terrà dal 26 novembre 2021 al 27 marzo 2022, sarà incentrata sugli spazi danteschi, in occasione delle celebrazioni per il 700° anno della morte di Dante Alighieri.

La Divina Commedia: l’opera letteraria, forse, che fin dalla sua prima pubblicazione ha stimolato maggiormente la visionarietà di artisti, architetti, illustratori, scienziati. L’immagine della “Comedia”, i suoi paesaggi, i luoghi attraversati da Dante e Virgilio, scaturiti dalla vivida immaginazione dell’autore, sono descritti in maniera così accurata da sembrare quasi appartenenti alla nostra realtà: essi sono in grado di rappresentare, in forma fisica e illusoria, i nostri sogni e le nostre paure più profonde.

L’importanza della Divina Commedia ha condotto gli architetti razionalisti Giuseppe Terragni e Pietro Lingeri, alla fine degli Anni Trenta, a dare forma tangibile agli spazi danteschi, attraverso il monumento architettonico del Danteum, progettato nella città di Roma, sulla via dei Fori Imperiali, ma mai costruito, a causa dello scoppio della Seconda Guerra Mondiale. I materiali originali di archivio non sono mai stati esposti nella loro completezza.

L’immaginazione di Dante, così, diviene autentico spazio architettonico. Molti architetti contemporanei hanno proceduto, in alcuni casi, lungo questa stessa direzione. Proprio a tal proposito, la mostra Città di Dio. Città degli uomini, si propone di dare rilievo a una visione composita dell’escatologia dantesca, mettendo a confronto le opere di architetti italiani contemporanei appartenenti a diverse generazioni, come Aimaro Isola, Andrea Branzi, Franco Purini. Essi hanno riletto la “sezione” della Divina Commedia attraverso una serie di disegni originali, frutto della loro sensibilità di architetti e di interpreti del testo dantesco. L’esposizione, tuttavia, si sviluppa a partire dal dialogo tra due visioni ideali: il progetto del Danteum di Lingeri e Terragni, citato poco fa, e la tavola della “Città ideale”, capolavoro del Rinascimento italiano e patrimonio della Galleria del Palazzo Ducale di Urbino.

Proprio all’interno di questo archetipo della progettazione, dunque, prenderà avvio un vero e proprio viaggio nell’architettura Italiana contemporanea, con il coinvolgimento di almeno tre diverse generazioni di architetti, accomunati tutti da una volontà: quella di aver dato voce, forma e spazio al proprio immaginario architettonico, lasciandosi ispirare dal sommo poeta Dante Alighieri e dai sommi spazi della Divina Commedia.