Chigozie Obi, Mie Olise Kjaegarrd, MJ Torrecampo, Harriet Riddell, Gonzalo García | The Name of the Rose. Step 2
Dopo la prima tappa a Genova, questa mostra a cura di Charles Moore, invita il pubblico a viaggiare nel mondo dell’arte contemporanea in cui le artiste protagoniste rappresentano la loro arte attraverso le varie tonalità del colore rosa, raccontandoci il valore e il significato della loro arte.
The Name of the Rose. Step 2 esamina da vicino l’uso artistico del rosa e lo rivaluta attraverso la lente del celebre filosofo italiano del XX secolo, Umberto Eco. L’approccio di Eco alla bellezza come fenomeno soggettivo e dinamico serve da principio guida per la mostra. Interpretando la bellezza come un concetto radicato nell’imperfezione e nell’interpretazione, Eco ha aperto la strada a una nuova comprensione del ruolo del colore nell’espressione artistica. La vasta gamma di mezzi e tecniche impiegati dagli artisti in questa mostra sfida le nozioni tradizionali di bellezza, estetica e colore, invitando gli spettatori a partecipare a un dialogo sulle complessità dell’esperienza umana.
Per gli artisti riuniti in questa mostra, il rosa possiede un potere trasformativo. Dai vivaci dipinti alle eteree sculture, le opere esposte illuminano i molteplici modi in cui il rosa può evocare emozioni, sfidare percezioni e trascendere confini culturali.
La pittura di MJ Torrecampo parla delle relazioni sociali tra le persone e degli aspetti simultanei di cameratismo e divisione all’interno di un gruppo; è uno sguardo più attento alle relazioni che manteniamo e alle sue complicazioni. La prospettiva rovesciata è una caratteristica fondamentale dei suoi lavori.
Harriet Riddell sta esplorando la propria interpretazione visiva della bellezza del rosa e del suo impatto. Attraverso il ricamo a mano libera, Harriet celebra la biodiversità della flora e della fauna britannica.
Chigozie Obi utilizza il rosa per valorizzare il contrasto tra la bellezza naturale della black culture, mettendo in particolare risalto il corpo, spesso rappresentato in modo bidimensionale.
Per Mie Olise Kjærgaard, il rosa diventa un mezzo per continuare, espandere e sovvertire i discorsi sulla femminilità, arricchendo la sua rappresentazione di soggetti femminili che reclamano la loro voce in modi spesso fantastici.
Gonzalo García abbraccia colori audaci, rosa shocking, affinché la vita quotidiana messicana diventi visioni straordinarie di famiglia, tradizione e percorsi di identità personale.
“La moltitudine di approcci riflette la diversità della capacità del rosa di rivelare la complessità e il potere del colore nell’arte,” afferma il curatore Charles Moore. “Per alcuni, il rosa è un simbolo quintessenziale di bellezza, mentre per altri incarna la concettualizzazione della dualità”.
Dalla delicata bellezza del quotidiano ai paesaggi surreali della mente, The Name of the Rose. Step 2 offre l’opportunità di testimoniare il potenziale del colore e di riformulare le nostre percezioni e comprensioni dell’esperienza umana.
Attraverso le loro opere evocative, Chigozie Obi, Mie Olise Kjærgaard, MJ Torrecampo, Harriet Riddell, Gonzalo García accendono l’immaginazione e celebrano le infinite possibilità della creatività realizzate attraverso le molteplici rappresentazioni di un singolo colore.