Arco Madrid 2025
Barbara Bloom, Tête-à-Tête, 2023, Chair, cushion, framed prints, 137 x 73,5 x 3,5 cm each frame 72 x 109 x 57 cm chair. Courtesy the artist e Galleria Raffaella Cortese, Milano – Albisola

Luogo

Galleria Raffaella Cortese
via a. stradella, 7-1-4 - Milano
Sito web
https://raffaellacortese.com/
Categorie
Febbraio 2025
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Data

Gen 23 - 26 2025
Evento passato

Ora

17:00 - 19:00

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Mostra

Barbara Bloom | Silvia Bächli

Per la quarta mostra personale Accord, l’artista americana Barbara Bloom presenta, nella Galleria Raffaella Cortese a Milano, un corpus di opere inedite, realizzate appositamente per lo spazio di Via Stradella 7. Questo progetto nasce da una riflessione sul concetto di “accordo” come momento cruciale in cui le tensioni si sospendono e si apre uno spiraglio verso possibilità di armonia.
Con il suo approccio unico, che intreccia narrazione visiva e stratificazione di significati, Bloom
invita lo spettatore a esplorare storie di connessione umana, spaziando attraverso tempo e
dimensione. La mostra si sviluppa attorno a immagini di luoghi storici in cui si sono stipulati
accordi, trattati, alleanze e tregue, ma anche momenti di elevazione culturale e collaborazioni
simboliche. Questi eventi rappresentano episodi in cui gli individui, superando interessi
personali, hanno lavorato insieme per creare sinergie e possibilità.
Il percorso espositivo parte dal più antico trattato di pace documentato, siglato nel 1250 a.C. tra
Egizi e Ittiti, per arrivare a momenti storici come il Trattato di Versailles del 1919, che pose fine
alla Prima Guerra Mondiale, e alle negoziazioni del 1993 per la fine dell’Apartheid in Sudafrica.
Tuttavia, Bloom non si limita alla storia documentata: la mostra include anche momenti di pura
immaginazione, come un improbabile incontro tra figure iconiche del passato e del presente
– Gesù, Émile Zola, Nefertiti e Amy Winehouse – riunite attorno a un tavolo da gioco. Questo
dialogo immaginario suggerisce come l’accordo e l’armonia rimangano aspirazioni universali,
anche nei contesti più improbabili.
Le opere in mostra trasformano questi eventi straordinari in punti di partenza per una
riflessione più ampia. In alcune creazioni, le figure sembrano proiettare ombre sulle pareti e
sul pavimento, suggerendo una presenza assente. In altre, le scene paiono staccarsi dal piano
bidimensionale, scivolando nello spazio reale come oggetti tridimensionali o mobili. Questi
effetti visivi coinvolgono lo spettatore in un’esperienza immersiva, destabilizzando i confini tra
rappresentazione e realtà.
Barbara Bloom segue un metodo che si concentra sui soggetti, dedicandosi a una ricerca
lenta e approfondita, capace di accogliere deviazioni e intuizioni fino a quando l’opera prende
forma. Il suo approccio è un’eclettica combinazione di ricerca e puro intuito. L’assenza e la sua
rappresentazione sono temi centrali nei suoi lavori. Attraverso ombre e tracce, Bloom esplora il
fluido confine tra visibile e invisibile, riferendosi ad esso come “innuendo visivo”.
Accord segna così l’urgenza dell’artista di individuare, in un’epoca storica complessa, segni
duraturi di sforzi umani positivi invitando ad una riflessione potente e visivamente suggestiva
sul desiderio umano di connessione e armonia.

Alla quinta mostra in galleria, Lines are telling stories, l’artista svizzera Silvia Bächli continua nella sua esplorazione iniziata nei tardi anni ‘70 degli elementi più nucleari del disegno: la superficie, la linea, il colore, la pennellata. Benché ogni scelta che li riguardi sia identitaria per l’artista, questi trovano
una rinnovata definizione ed esistenza su ogni nuovo foglio di carta e guidano lo spettatore
attraverso il suo modo di concepire il ritmo della realtà.
Negli spazi di via Stradella 1 e via Stradella 4, Bächli presenta una selezione di disegni a partire
dal 2006 che trovano vita insieme ai più recenti sulla parete. Le pennellate rosse di Untitled
(2011) e Spine 2 (2023) convivono e si intersecano ai campi solidi di colore della serie Farbfeld,
toccando toni del marrone, del mattone e del blu profondo.
Come parole, o singole note, i lavori nella mostra esistono nel contesto di una composizione
che si sviluppa lentamente, con cura squisita, e trovano la propria voce.
Nel lavoro di Bächli, come le pennellate si allungano al di fuori della carta, il gesto supera la
formalità. È, questa, un’azione di scoperta: parte da un’impressione nella memoria, si estende
come un tentativo, una possibilità, tasta i confini della carta e si conclude.
Attraverso un linguaggio coerente Bächli esplora meticolosamente la superficie
bidimensionale, verso la quale lo spettatore è chiamato non solo a osservare, ma anche a
interrogarne le pennellate, le campiture e i colori, esplorando al contempo gli spazi vuoti che si
generano al loro interno.

La mostra di Bächli in galleria è parallela a un progetto speciale dell’artista al Museo Morandi,
Bologna, da visitare dal 21 gennaio al 18 maggio 2025.
Cinque lavori dalla serie Farbfeld, con campiture verticali e orizzontali, condividono una stanza
con delle nature morte del periodo tardo di Morandi, appositamente selezionate dall’artista.
Bächli, occupando una delle pareti e lasciando le altre tre al pittore bolognese, sceglie toni
che entrano in conversazione con la palette unica e riconoscibile dei dipinti di Morandi, in un
dialogo di voci differenti ma in diretta comunicazione.

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