Arte Fiera 2025

Luogo

Osservatorio Fondazione Prada
Galleria Vittorio Emanuele, Milano
Categorie
Gennaio 2025
Se
Gen 16 2025 - Feb 09 2025

Se

Museo della Permanente
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Data

Gen 30 2025 - Set 08 2025

Etichette

Mostra

A Kind of Language: Storyboards and Other Renderings for Cinema

Fondazione Prada presenta la mostra A Kind of Language: Storyboards and Other Renderings for Cinema dal 30 gennaio all’8 settembre 2025, negli spazi di Osservatorio in Galleria Vittorio Emanuele II a Milano.

Osservatorio è lo spazio di Fondazione Prada dedicato alla sperimentazione dei linguaggi visivi e alla ricerca sui possibili punti di contatto e intersezioni tra tecnologia e varie espressioni culturali. È una piattaforma di libero pensiero aperta alla riflessione sui differenti linguaggi artistici e dei media e sul loro impatto in un contesto culturale e sociale in continua evoluzione.

La mostra, curata da Melissa Harris, esamina il complesso processo creativo che anticipa la realizzazione di un film esplorando storyboard e altri materiali come moodboard, disegni e schizzi, scrapbook e quaderni, sceneggiature commentate e fotografie. A Kind of Language comprende oltre mille elementi creati tra il 1930 e il 2024 da più di 50 autori tra i quali registi, direttori della fotografia, artisti, grafici, animatori, coreografi e altre figure legate alla produzione di film e video.

Come spiega Melissa Harris: “Per molti creare gli storyboard è parte integrante del processo. Impostare visivamente una scena per poi definirne l’andamento può aiutare il team coinvolto nella realizzazione del film a riflettere sulle relazioni tra i personaggi, a immaginare come sviluppare la narrazione o a comprendere il miglior modo di trasmettere l’essenza di una particolare sequenza. Può anche aiutare a correggere i problemi, per esempio quando qualcosa non sembra del tutto convincente in un personaggio o in un’interazione fisica, e offrire un riferimento visivo agli attori. Sul piano tecnico, gli storyboard possono aiutare il regista a determinare le angolazioni più efficaci per l’illuminazione e le riprese, o il miglior modo di impiegare le dissolvenze ed eventuali effetti speciali.”

Gli storyboard hanno un duplice scopo: da una parte rappresentano la visione creativa del regista interpretata dal creatore di storyboard, quando non corrisponde al regista stesso, dall’altra accompagnano a volte la realizzazione tecnica del film. Gli storyboard possono essere considerati come un vero e proprio linguaggio che integra ed elabora un concetto o una sceneggiatura. Rappresentano la visualizzazione preliminare delle idee e della visione del regista prima dell’inizio delle riprese, al di là di chi ne sia l’autore. Strumenti flessibili e in continua evoluzione, semplificano la condivisione di uno schema di lavoro utile a coordinare le attività di diverse figure professionali dentro e fuori dal set. Questi materiali hanno una funzione comunicativa e pratica, sono fatti per essere copiati, trasmessi, consultati e modificati, e raramente sono concepiti come opere uniche. Il loro ruolo è fondamentale in diverse fasi della produzione cinematografica: dalla preproduzione, durante la quale permettono di visualizzare le idee del regista, alla produzione, come guida per l’organizzazione delle riprese, fino alla postproduzione, momento in cui contribuiscono all’editing e all’inserimento di effetti speciali.

L’allestimento della mostra, concepito da Andrea Faraguna dello studio di architettura Sub di Berlino, prende ispirazione dallo storyboard, punto di partenza della creazione cinematografica e strumento per comporre e comunicare il processo. Concentrandosi sul ruolo di questo strumento per il cinema, l’allestimento presenta e reinterpreta l’ambiente di lavoro degli artisti di storyboard traducendolo in un’esperienza spaziale. I tavoli espositivi ispirati alle scrivanie da disegno sono al centro del design della mostra. Ogni tavolo è dedicato a un film specifico di cui viene presentata la narrativa visuale sotto forma di una sequenza di scene che possono essere osservate da vicino. Per aumentare la resa spaziale ogni scrivania è associata a un elemento corrispondente e inverso sospeso a soffitto. Insieme formano un effetto visivo a imbuto, creando una linea d’orizzonte continua larga 40 cm che guida i visitatori nel percorso espositivo. Questa prospettiva incornicia la vista sulla cupola della Galleria Vittorio Emanuele II al di là delle vetrate di Osservatorio stabilendo una connessione tra gli spazi interni e l’architettura storica di Milano. In pianta, la disposizione dei tavoli evoca la struttura sequenziale di una pellicola cinematografica. L’organizzazione spaziale vuole generare un ritmo fluido e dinamico che guida i visitatori attraverso la mostra come se si muovessero tra i fotogrammi di un film. Questa progressione permette al pubblico di vivere gli storyboard non come semplici immagini statiche, ma come elementi integranti della narrazione cinematografica.

Il secondo capitolo di A Kind of Language: Storyboards and Other Renderings for Cinema si terrà nella sede di Prada Rong Zhai a Shanghai da novembre 2025 a gennaio 2026.

La mostra a Milano è accompagnata da una pubblicazione illustrata della serie dei Quaderni, pubblicata da Fondazione Prada, che include un testo della curatrice Melissa Harris e un saggio visuale ideato da Sub.

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